Nonostante il crollo delle borse seguito allo scoppio della pandemia a febbraio 2020, il repentino recupero ha riproposto il tema della valutazione degli indici azionari, anche alla luce della crisi economica ancora in corso. I tassi d’interesse e le trasformazioni strutturali in atto si rivelano variabili chiave nella definizione delle prospettive dei mercati azionari.

La stagione di risultati societari sta volgendo al termine con un quadro di calo significativo degli utili, a causa dei riflessi dovuti alla pandemia, anche se i gruppi statunitensi sono riusciti a contenere le flessioni rispetto a quelli europei. A sostenere maggiormente i bilanci delle società statunitensi sono state le ingenti misure a favore dell’economia varate da Governo e Fed in modo molto tempestivo. Negli USA, gli utili del 1° trimestre 2020 registrano una flessione media pari al 16,3% con sorprese positive nel 65,7% dei casi. Anche la reporting season europea è ormai arrivata alla conclusione e ha rilasciato un quadro debole, con una decisa contrazione degli utili relativi all’indice Euro Stoxx nel 1° trimestre (pari al 42,9% rispetto all’analogo periodo del 2019) e con una percentuale di sorprese positive contenuta al 43%. Riguardo agli outlook per i prossimi mesi, il consenso si attende per gli Stati Uniti una maggior profondità del calo nel 2° trimestre, con una caduta stimata del 43,4%. Al momento, lo scenario di fondo ipotizza un non-ritorno del virus in autunno; pertanto le attuali stime di consenso relative al 3° trimestre indicano una flessione per gli utili al 25,3%, seguita a un miglioramento nel 4° trimestre, atteso in flessione del 12,1%. In tale contesto, la variazione negativa dell’intero esercizio sarebbe del  21,8%, mentre per il 2021 è stimato un recupero del +26,1%. Per quanto concerne le stime di outlook delle società europee, le misure di distanziamento sociale e l’interruzione delle attività produttive dovrebbero aver inciso maggiormente sui risultati del 2° trimestre. Al riguardo, il consenso si attende una decrescita media degli utili pari al 53%, su cui peseranno ancora i risultati particolarmente negativi dei comparti ciclici, come Auto, Risorse di base, Energia e Turismo e tempo libero. Uno scenario analogo è atteso per il 3° trimestre, anche se in questo caso i cali stimati registrano ritmi più contenuti (-32,5%), seppur sempre a doppia cifra per la maggior parte dei settori.

La stagione di risultati societari sta volgendo al termine, soprattutto negli Stati Uniti, rilasciando un quadro nel complesso ancora positivo, anche se le continue revisioni al ribasso delle stime di consenso indicano un rallentamento della crescita degli utili per i prossimi trimestri. Ciò in dipendenza dei continui segnali di affaticamento della crescita economica internazionale e, soprattutto, degli effetti delle politiche protezionistiche. Negli USA, gli utili del 4° trimestre 2018 registrano un incremento medio del 15,2%, rappresentando il quinto trimestre consecutivo in cui si è registrata una variazione positiva a doppia cifra. In Europa, circa il 64% delle società dell’indice Stoxx600 ha riportato i risultati del 4° trimestre 2018, facendo emergere una crescita media degli utili pari a circa il 3,3%; variazione che comunque risulta più contenuta rispetto a quelle dei precedenti trimestri. Riguardo agli outlook per i prossimi mesi, il consenso si attende una modesta flessione degli utili statunitensi nel 1° trimestre 2019, la prima degli ultimi tre anni, condizionata in particolare dall’effetto comparativo sfavorevole col 1° trimestre 2018 (che aveva risentito positivamente della riforma fiscale), per poi tornare a registrare crescite, seppur contenute, nei trimestri successivi. Per quanto riguarda gli utili europei, il consenso stima una crescita a singola cifra nel 1° trimestre 2019, in ribasso comunque rispetto alle precedenti rilevazioni, e una moderata ripresa nel 2° trimestre 2019.